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sabato 31 dicembre 2011

Neale Donald Walsch

"Tutto ciò che è accaduto, accade e accadrà, è la manifestazione esterna dei vostri pensieri, scelte, idee e convinzioni riguardo a Chi Siete e Chi scegliete di Essere”.  "Non vivi per scoprire cosa ti porta di nuovo ogni giorno, bensì per crearlo.  Crei la tua realtà minuto per minuto, con ogni probabilità senza saperlo".     


http://www.macrolibrarsi.it/libri/__conversazioni_con_dio.php?pn=2804 


http://www.macrolibrarsi.it/video/__conversations-with-god-dvd-libro.php?pn=2804

Morrnah Simeona

In materia di risoluzione dei problemi: il mondo è un riflesso di ciò che accade dentro di noi. Se si verificano disturbi o squilibri, il luogo dove cercare è dentro di te, non ha senso indagare fuori sull’oggetto che percepisci come causa del problema.  Ogni stress, squilibrio o malattia può essere corretto solo lavorando su se stessi.                 

Lentamente muore...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, chi non rischia
e cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i punti sulle - i -
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni lamentandosi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
che non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


Lentamente muore...
di Martha Medeiros
erroneamente
attribuita a Pablo Neruda


http://youtu.be/ul9KPJPCG8I 

Marianne Williamson

La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio. Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo. Non c'è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza  automaticamente libera gli altri.

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ritorno-all-amore.php?pn=2804

http://youtu.be/sIBX5jz9rCU 

Kirk Kilgour

Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.

Signore,

non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e
quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini     
nessuno possiede quello che ho io!

Kirk Kilgour, nazionale americano e Campione d'Italia con la squadra romana dell'Ariccia: una brillante carriera spezzata da un tragico incidente che avvenne nel 1976. Durante alcuni esercizi di riscaldamento cadde, provocandosi la lussazione di una vertebra cervicale con conseguente totale paralisi degli arti.
Ma lui non si è mai arreso: 26 anni su una sedia a rotelle, dimostrando forza, volontà e coraggio tali, da fare invidia a un campione in piena attività. E come nello sport, in cui la sconfitta fa parte del gioco, egli ha vissuto la "sconfitta" dell'infortunio in positivo, traendone spunto e coraggio agonistico per lottare ancora e tornare a vincere.
E il 12 luglio 2002, dopo tanti anni di lotta, il suo cuore si è fermato ... ma in noi resta vivo il suo ricordo.
La Preghiera che ci ha lasciato rivela la straordinaria ricchezza interiore di un uomo che ha saputo sempre affrontare la vita con serenità e con autentico spirito sportivo.

Finirà il mondo nel 2012 ?

Per nulla. Caso mai, esso segnerà l’alba di una nuova era nel progresso e nell'evoluzione umana.
Come al sorgere di un nuovo giorno, questa transizione ad una nuova era apparirà graduale, non improvvisa, a coloro che l'attraverseranno. Tuttavia, quando le future generazioni guarderanno indietro, il 2012 sarà visto come un punto cardine attorno al quale l'umanità avrà girato, per dirigersi verso una direzione del tutto diversa.
Molte profezie hanno indicato gli anni che conducono al Solstizio d’Inverno del 2012 un periodo di caos e confusione.
Lo si può comprendere come il programma per la corsa finale del vecchio ordine verso il completamento e la risoluzione, prima che il vecchio ciclo abbia termine. Vecchie tematiche, represse per anni, ribolliranno in superficie richiedendo attenzione e risoluzione.
Una volta che i cicli dell’antico Calendario Maya ripartiranno da zero, i vecchi schemi finiranno e la via sarà sgombra affinché nuove modalità si insedino con l'energia dei nuovi cicli.
Nel frattempo, il modo migliore di gestire i momenti difficili è di restare centrati e resistere alla tentazione di essere tirati dentro a drammi e conflitti, la maggior parte dei quali sono dovuti ad altre persone che stanno elaborando “roba loro”. Rimanere nell’ora e adesso, e focalizzati su ciò che è – non su ciò che potrebbe essere, o non dovrebbe essere, o dovrebbe essere, procurando paura – fornisce la chiave per la sanità mentale in un mondo pieno di crescente stress.
Il grande ciclo di 5.125 anni del calendario Maya consiste di cinque cicli intrecciati tra loro. Il primo ciclo suddivide i 5.125 anni in 13 parti. Poi ci sono 20 parti dentro a ciascuno dei 13. Indi, avviene un’altra divisione in 20 parti per produrre gli “anni” Maya, ognuno dei quali consiste di 18 “mesi” di 20 giorni ciascuno.
Il 21 Dicembre 2012, tutti cinque questi cicli ripartono da zero, per la prima volta nel calendario di 5.125 anni, con la data Maya 0.0.0.0.0.
I Maya compresero e registrarono molti più cicli di questi cinque – 17 diversi cicli di calendario in tutto, alcuni dei quali andavano oltre i 10 milioni di anni. Uno è il ciclo della precessione degli equinozi, di 25.920 anni, che è causato dall'oscillazione della terra sul suo asse. Tale ciclo, che venne identificato anche da Platone, si divide nelle dodici ere astrologiche.
Il 21 dicembre 2012 segna contemporaneamente anche l'esatto passaggio all’Era dell’Acquario, di 2.160 anni. E ancora un altro ciclo ricomincia da capo in quella data, quello del quattro volte i 25.920 anni. La Trasformazione verso una coscienza centrata sul cuore, è un evento globale che si sta dispiegando già oggi. Ogni anno che passa, sempre più gente arriva a capire la nuova coscienza e si sposta dentro a quello spazio del cuore che è la spina dorsale  della Nuova Realtà.
La nuova coscienza fiorirà nell’Era dell'Acquario, ma è iniziata prima che quell'era stesse per nascere. La nuova coscienza si espanderà e diffonderà molto più velocemente dopo il Solstizio d'Inverno del 2012, ma ha iniziato a svilupparsi già in anticipo, nei pionieristici giorni della metà anni ’60.
Quindi, l'ora della Trasformazione non è strettamente collegata ad una ciclicità. Sta avvenendo oggi, indipendentemente da qualsiasi ciclo. Sta avvenendo perché la gente ha raggiunto la massa critica (1) nella propria evoluzione spirituale e perché ora è il momento, per l'umanità, di essere promossa e uscire dalla vecchia scuola della vita.
La Trasformazione è il risveglio spirituale e creativo dell'umanità.
La coscienza della Nuova Realtà apre le porte a nuovi panorami di consapevolezza e nuovi livelli di creatività. Nella nascente Nuova Realtà, le persone seguono il proprio cuore per esprimere la loro gioia interiore, dando così il proprio prezioso contributo per un mondo migliore. Siamo nel mezzo del più grande mutamento culturale di tutti i tempi. La Trasformazione verso la Nuova Realtà sta accadendo oggi ed è inarrestabile.
L'avvio di nuovi cicli cosmici, il 21 dicembre 2012, sarà l'alba di una nuova era in cui l'umanità accelererà verso una coscienza centrata nel cuore, su scala mondiale.
 “The Shift: the Revolution in Human Consciousness”  -  di Owen Waters
(“La Trasformazione: la Rivoluzione della Coscienza Umana” ) - Traduzione Daniela Brassi per Acquaracity






martedì 27 dicembre 2011

L'Eco

Padre e figlio stanno passeggiando nella foresta.
A un certo punto il bambino inciampa e cade. Il forte dolore lo fa gridare: “Ahhhhh!”. Con massima sorpresa, ode una voce tornare dalla montagna: “Ahhhhh!”. Pieno di curiosità, grida: “Chi sei?” ma l’unica risposta che riceve è: “Chi sei?”. Questo lo fa arrabbiare, così grida: “Sei solo un codardo!” e la voce risponde: “Sei solo un codardo!”. Perplesso guarda il padre e gli chiede cosa stesse succedendo. E il padre gli risponde: “Sta a vedere, figliolo!”, e poi urla: “Ti voglio bene!” e la voce risponde: “Ti voglio bene!”. Poi urla: “Sei fantastico!” e la voce risponde: “Sei fantastico!”. Il bambino era sorpreso, ma ancora non riusciva a capire cosa stesse sucedendo. Così il padre gli spiegò: la gente lo chiama“eco”, ma in verità si tratta della vita stessa. La vita ti ridà sempre ciò che tu le dai: è uno specchio delle tue proprie azioni. Vuoi amore? Dalle amore! Vuoi più gentilezza dalle più gentilezza! Vuoi compassione e rispetto? Offrili tu stesso! Se desideri che la gente sia paziente e rispettosa nei tuoi confronti, sii tu per primo paziente e rispettoso! Ricorda, figlio mio: “questa legge di natura si applica a ogni aspetto delle nostre vite”. Nel bene e nel male, si riceve sempre ciò che si dà: ciò che ci accade non sono buona o cattiva sorte, bensì lo specchio delle nostre azioni.

lunedì 26 dicembre 2011

Un giorno un asino.

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.
Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne.
L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino.
Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo.
L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto.
Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide.
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra.
In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.
La vita andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra.
Principalmente se sarai dentro un pozzo.
Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.

Ricorda le cinque regole per essere felice:

1- Libera il tuo cuore dall'odio
2- Libera la tua mente dalle preoccupazioni.
3- Semplifica la tua vita.
4- Da'di più e aspettati meno.
5- Ama di più e... accetta la terra che ti tirano addosso,
poiché essa può costituire la soluzione e non il problema.

Claudio



Favola Taoista

Quella sera i vicini si erano riuniti per commiserarlo per ciò che era considerato una malasorte. Egli disse: “Può darsi”. Il giorno dopo il cavallo ritornò, ma portando con sé sei cavalli selvaggi, e i vicini arrivarono acclamando una simile buona sorte. Egli disse: “Può darsi”. E poi il giorno dopo, suo figlio cercò di sellare e di montare uno dei cavalli selvaggi, ma fu disarcionato e si ruppe una gamba. Ancora i vicini vennero a offrire la loro partecipazione affettuosa per la malasorte. Egli disse: “Può darsi”. Il giorno dopo, gli ufficiali incaricati della coscrizione vennero al villaggio per scegliere i giovani da mandare sotto le armi, ma, a causa della gamba rotta il figlio del contadino non venne preso. Quando i vicini vennero per esprimere quanto fortunatamente fossero andate le cose egli disse ancora: “Può darsi”.

Claudio

Crisi

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."  - A. Einstein -

Claudio

I Livelli di Pensiero.

… se abbiamo un problema del quale non riusciamo a trovare la soluzione, continuare a utilizzare gli stessi schemi di pensiero che si sono rivelati insufficienti a questo scopo non potrà mai sbloccare la situazione. Per uscire dal problema è necessario vedere qualcosa che ancora non abbiamo visto, considerare qualcosa che ancora non abbiamo considerato, aprire la mente a possibilità che ancora non abbiamo esplorato, evolvendo il nostro pensiero da un livello nel quale non è in grado di risolvere il problema a uno più alto nel quale è in grado di comprenderne la soluzione. … espandendo il nostro pensiero, accediamo a livelli superiori dai quali avremo una visione diversa della situazione, come uno scalatore che, salendo verso la cima della montagna, può godere di un panorama sempre più ampio. Parzialmente tratto da:“Leader di te stesso” di Roberto Re - Oscar Mondadori. (1)

· “Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi” (A. Einstein).
· "I problemiche abbiamo non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha creati" (A. Einstein).

· “La mia realtà non è altro che un punto di vista. Una volta cambiato, la mia realtà cambierà in meglio” (Zig Ziglar).


Il mio primo articolo.

Buona Sera a tutti, con queste righe voglio festeggiare con Voi il 2011, anno che, “nonostante tutto”, considero il migliore della mia vita. Ciò che voglio condividere con voi non sono i miei successi, ma cosa li ha determinati. Sicuramente il mio nuovo modo di essere, di pensare e diagire. Infatti le cose sono cambiate alcuni anni fa, quando ho iniziato ad utilizzare quello che avevo imparato in tanti anni con la lettura, con i corsi, audio, video, seminari e conferenze. Conoscenzeche in passato continuavo a mettere lì, ad accumulare, ma senza mai mettere in pratica. Sono inoltre convinto che,il tempo speso in formazione (in buona formazione) sia quello meglio utilizzato ... ma la formazione da sola non basta, dobbiamo utilizzare ciò che impariamo, sperimentare, uscire dalla nostra zona di confort (1) ... allora si che si vedono i risultati, altrimenti è solo conoscenza, bagaglio inutile.
È proprio vero: <<se continui a fare ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto>>.Einstein diceva: <<Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi>>.
Posso sicuramente affermare che nel mio cervello c’è stato proprio un cambio di paradigma, una rivoluzione di pensiero, un salto di qualità, e subito ho visto la differenza. Infatti ho affrontato le circostanze della vita in modo nuovo, con nuovi pensieri, nuove credenze, mi sono detto cose diverse, mi sono posto domande diverse, mi sono focalizzato sulla soluzione e non sul problema, tutto questo mi ha portato risultati diversi e più positivi.
Tutto ciò che ho letto, dall’antica saggezza fino alla moderna fisica quantistica, mi conferma “L’ENORME POTERE DEI NOSTRI PENSIERI”. Si, sono fortemente convinto che ciò che pensiamo, consciamente o meno, si manifesti nella nostra vita. Ed è proprio su questo che sto continuando a lavorare, sulla qualità dei miei pensieri, delle mie credenze, delle parole che utilizzo, di cosa dico e di cosa mi dico. Tutto questo ed altro voglio condividere con Voi.




Da: “101 Storie Zen” – Adelphi Editore - 1. Una tazza di tè:












Nan-in, un maestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professo­re universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospi­te, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «È ricolma. Non ce n'entra più! ». «Come questa tazza, ». disse Nan-in  <<tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?>>


Grazie, un forte abbraccio Claudio



(1) quando siamo in una situazione che non conosciamo completamente e di cui non abbiamo dimestichezza. Uscire dalla zona di confort rappresenta una grande opportunità ma richiede coraggio e forza di volontà. Crescere è scomodo, significa provare cose nuove, affrontare qualche disagio e rischio. http://youtu.be/8y-D6EIERvM