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domenica 15 gennaio 2012

Lettera di Rudyard Kipling a suo figlio

Se riesci a non perdere la testa

quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;

 Se riesci ad avere fiducia in te stesso

quando tutti dubitano di te,

ma a tenere in giusto conto il loro dubitare;

Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,

o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,

o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,

pur non mostrandoti troppo buono né parlando troppo da saggio;

Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se riesci, incontrando il Successo e la Sconfitta,

a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto

distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,

o vedere le cose per le quali hai dato la vita

distrutte e umiliarti e ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie

e rischiarle in un solo colpo a testa o croce,

e perdere e ricominciare da dove iniziasti

senza dire mai una parola su quello che hai perduto;

Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi

a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più

e a resistere quando ormai in te non c'è più niente

tranne la tua Volontà che ripete «resisti»;

Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,

o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;

Se tanto nemici che amici non possono ferirti;

Se tutti gli uomini per te contano ma nessuno troppo;

Se riesci a colmare !'inesorabile minuto

con un momento di 60 secondi tua è la Terra

e tutto ciò che è in essa,

e, quel che più conta, sarai un Uomo <<figlio mio>>.

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