Buona Sera a tutti, con queste righe voglio festeggiare
con Voi il 2011, anno che, “nonostante tutto”, considero il migliore della mia
vita. Ciò che voglio condividere con voi non sono i miei successi, ma cosa li ha determinati.
Sicuramente il mio nuovo modo di essere,
di pensare
e diagire.
Infatti le cose sono cambiate alcuni anni fa, quando ho iniziato ad utilizzare
quello che avevo imparato in tanti anni con la lettura, con i corsi, audio,
video, seminari e conferenze. Conoscenzeche
in passato continuavo a mettere lì, ad accumulare, ma senza mai mettere in
pratica. Sono inoltre
convinto che,il tempo speso in formazione (in buona formazione)
sia quello meglio utilizzato ... ma la formazione da sola non basta, dobbiamo
utilizzare ciò che impariamo, sperimentare, uscire dalla nostra zona di confort (1) ... allora si
che si vedono i risultati, altrimenti è solo conoscenza, bagaglio inutile.
È proprio vero: <<se continui a fare ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che
hai sempre ottenuto>>.Einstein diceva: <<Follia è fare sempre la stessa
cosa e aspettare risultati diversi>>.
Posso sicuramente
affermare che nel mio cervello c’è stato proprio un cambio di paradigma,
una rivoluzione di pensiero, un salto di qualità, e subito ho visto la
differenza. Infatti ho
affrontato le circostanze della vita in modo nuovo, con nuovi pensieri, nuove
credenze, mi sono detto cose diverse, mi sono posto domande diverse, mi sono
focalizzato sulla soluzione e non sul problema, tutto questo mi ha portato
risultati diversi e più positivi.
Tutto ciò che ho letto, dall’antica saggezza
fino alla moderna fisica quantistica, mi conferma “L’ENORME POTERE DEI NOSTRI
PENSIERI”. Si, sono fortemente convinto che ciò che pensiamo, consciamente o
meno, si manifesti nella nostra vita. Ed
è proprio su questo che sto continuando a lavorare, sulla
qualità dei miei pensieri, delle mie credenze, delle parole che utilizzo, di
cosa dico e di cosa mi dico. Tutto questo ed altro voglio condividere con Voi.
Da: “101 Storie Zen” – Adelphi Editore - 1. Una tazza di tè:
Nan-in, un maestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912),
ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per
interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi
continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a
contenersi. «È ricolma. Non ce n'entra più! ».
«Come
questa tazza, ». disse Nan-in <<tu
sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se
prima non vuoti la tua tazza?>>
(1) quando siamo in una situazione che
non conosciamo completamente e di cui non abbiamo dimestichezza. Uscire dalla
zona di confort rappresenta una grande opportunità ma richiede coraggio e forza
di volontà. Crescere è scomodo, significa provare cose nuove, affrontare
qualche disagio e rischio. http://youtu.be/8y-D6EIERvM
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