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lunedì 26 dicembre 2011

Il mio primo articolo.

Buona Sera a tutti, con queste righe voglio festeggiare con Voi il 2011, anno che, “nonostante tutto”, considero il migliore della mia vita. Ciò che voglio condividere con voi non sono i miei successi, ma cosa li ha determinati. Sicuramente il mio nuovo modo di essere, di pensare e diagire. Infatti le cose sono cambiate alcuni anni fa, quando ho iniziato ad utilizzare quello che avevo imparato in tanti anni con la lettura, con i corsi, audio, video, seminari e conferenze. Conoscenzeche in passato continuavo a mettere lì, ad accumulare, ma senza mai mettere in pratica. Sono inoltre convinto che,il tempo speso in formazione (in buona formazione) sia quello meglio utilizzato ... ma la formazione da sola non basta, dobbiamo utilizzare ciò che impariamo, sperimentare, uscire dalla nostra zona di confort (1) ... allora si che si vedono i risultati, altrimenti è solo conoscenza, bagaglio inutile.
È proprio vero: <<se continui a fare ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto>>.Einstein diceva: <<Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi>>.
Posso sicuramente affermare che nel mio cervello c’è stato proprio un cambio di paradigma, una rivoluzione di pensiero, un salto di qualità, e subito ho visto la differenza. Infatti ho affrontato le circostanze della vita in modo nuovo, con nuovi pensieri, nuove credenze, mi sono detto cose diverse, mi sono posto domande diverse, mi sono focalizzato sulla soluzione e non sul problema, tutto questo mi ha portato risultati diversi e più positivi.
Tutto ciò che ho letto, dall’antica saggezza fino alla moderna fisica quantistica, mi conferma “L’ENORME POTERE DEI NOSTRI PENSIERI”. Si, sono fortemente convinto che ciò che pensiamo, consciamente o meno, si manifesti nella nostra vita. Ed è proprio su questo che sto continuando a lavorare, sulla qualità dei miei pensieri, delle mie credenze, delle parole che utilizzo, di cosa dico e di cosa mi dico. Tutto questo ed altro voglio condividere con Voi.




Da: “101 Storie Zen” – Adelphi Editore - 1. Una tazza di tè:












Nan-in, un maestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professo­re universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospi­te, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «È ricolma. Non ce n'entra più! ». «Come questa tazza, ». disse Nan-in  <<tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?>>


Grazie, un forte abbraccio Claudio



(1) quando siamo in una situazione che non conosciamo completamente e di cui non abbiamo dimestichezza. Uscire dalla zona di confort rappresenta una grande opportunità ma richiede coraggio e forza di volontà. Crescere è scomodo, significa provare cose nuove, affrontare qualche disagio e rischio. http://youtu.be/8y-D6EIERvM

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